Cinciallegra | Parus major

La Cinciallegra è una delle specie più facili da avvistare nei parchi cittadini e sui terrazzi, per i suoi colori sgargianti e perché dotata di una certa confidenza nei confronti dell’uomo. È un passeriforme dal petto giallo, con dorso, coda e ali grigio-verdastre, capo e gola neri e guance bianche. Questo uccellino grazioso è territoriale e piuttosto aggressivo con altri volatili di taglia simile, che tende ad allontanare. La Cinciallegra si nutre principalmente di insetti come api e larve, ma in inverno non disdegna anche bacche, frutta e semi. Quando il cibo scarseggia, spesso sceglie di conservarlo per i giorni successivi. Le covate avvengono tra aprile e giugno. Nidifica nelle cavità degli alberi e dei muri e visita spesso le casette-nido. In Italia è una specie stanziale, mentre in altre zone si comporta come un migratore. Raggiunge una lunghezza compresa tra i 13 e i 15 cm.

Cinciarella | Cyanistes caeruleus

La Cinciarella è vestita di colori vivaci: è blu cobalto sulla nuca, sulle ali e sulla coda, verdastra sul dorso e gialla sul petto. I colori degli individui giovani risultano più accesi. Il capo è bianco, con una mascherina nera sugli occhi. Questo uccello ha un carattere socievole, tanto che spesso si riunisce e coopera insieme ad altre specie, come i Codibugnoli. È anche molto intelligente: è famosa l’abilità appresa dalle Cinciarelle nell’Inghilterra degli anni 60, quando alcuni esemplari impararono ad aprire i tappi in alluminio delle bottiglie di latte e passarono questa conoscenza alle generazioni successive. Il suo piatto preferito sono sicuramente gli insetti, ma d’inverno si nutre anche di semi e bacche. La Cinciarella, stanziale in Italia, depone le uova tra aprile e maggio. Ha una lunghezza compresa tra i 10 e i 12 cm.

Picchio rosso maggiore | Picoides major

Il Picchio rosso maggiore ha una bella livrea bianca e nera, con il sottocoda rosso. Il maschio sfoggia anche una macchia rossa sulla nuca. È possibile incontrarlo nei boschi di conifere e latifoglie, ma anche nei parchi di città. Il periodo migliore per cercare di individuarlo è probabilmente la fine dell’inverno, quando inizia a tamburellare spesso con il becco per delimitare il proprio territorio. Il Picchio si nutre di insetti (spesso larve di coleotteri), che cattura infilando la sua lunga lingua nelle cavità degli alberi, un po’ come farebbe un formichiere. Pensate che la lingua del Picchio gira intorno al suo cranio e raggiunge i 10 centimetri di lunghezza! Nel periodo invernale, il picchio integra la sua dieta con pinoli che estrae dalle pigne e frutta, mentre saltuariamente mangia piccole uova e invertebrati. In Italia è sedentario e nidifica in primavera. Raggiunge una lunghezza di circa 20 centimetri.

Pettirosso | Erithacus rubecola

Il Pettirosso è uno dei passeriformi più conosciuti e dall’aspetto più simpatico: ha un corpo tondeggiante, il dorso bruno e la sua famosa macchia rosso-arancione sul petto. Attivo e vivace, nasconde un carattere combattivo. Il Pettirosso allontana infatti tutti gli individui della stessa specie da quello che considera il proprio territorio, con l’eccezione della compagna. Ama i boschi di conifere, ma non è inusuale incontrarlo in piena città, soprattutto in inverno. Il pettirosso ha una dieta molto varia: si nutre di vermi, larve, coleotteri, ragni e piccole bacche come ribes, lamponi e more. Per procurarsi lombrichi e altri piccoli invertebrati senza sforzo, spesso questi uccellini osservano le persone mentre zappano il terreno, oppure approfittano dei solchi lasciati da cervi e cinghiali. I Pettirossi depongono le uova a fine aprile. In Italia si tratta di una specie stanziale. Il pettirosso ha una lunghezza di circa 14 cm.

Picchio verde | Picus viridis

Il Picchio verde si riconosce molto facilmente per la sua livrea verde scuro, che vira al giallo sul petto. Il capo è rosso sulla nuca e nero intorno agli occhi, il becco grosso e appuntito. A differenza del picchio rosso maggiore, il Picchio verde può incidere solo tronchi non eccessivamente rigidi e preferisce cacciare a terra, dove si nutre principalmente di formiche e delle loro larve. È piuttosto comune avvistare questi uccelli nei parchi cittadini, dove spesso costruiscono anche il loro nido, scegliendo più volte la stessa zona a distanza di anni. Il Picchio verde nidifica tra aprile e maggio, scavando cavità nei tronchi degli alberi oppure occupando nicchie già esistenti o nidi dismessi da altre coppie. È diffuso e stanziale in quasi tutta Italia, se si escludono le isole. Ha una lunghezza di circa 30 cm.

Svasso maggiore | Podiceps cristatus

Lo Svasso maggiore ha un corpo slanciato e nel periodo estivo è semplice riconoscerlo per via del piumaggio variopinto e vaporoso che indossa durante il corteggiamento. Sul capo ha una cresta di ciuffi neri e color mattone e nei mesi caldi il suo becco si tinge di rosa. È capace di immergersi piuttosto a lungo per andare a caccia di piccoli pesci, tritoni, insetti d’acqua. Talvolta si nutre anche di semi. Nasconde il suo nido tra la vegetazione sulle rive dei laghi e lo costruisce utilizzando principalmente piante galleggianti. I piccoli nascono tra la primavera e l’estate e già prima che diventino autosufficienti vengono portati spesso in esplorazione dai genitori, che li fanno accomodare tra le loro piume. Lo Svasso maggiore è diffuso in molte parti d’Italia, in particolare in Pianura Padana. Ha una lunghezza di circa 50 cm.

Martin pescatore | Alcedo atthis 

Il Martin pescatore è inconfondibile per la sua bellissima livrea, che lo fa apparire spesso come un lampo azzurro tra i canneti. Il piumaggio sfuma dal turchese al verde, con il petto di un arancione vivace. È possibile osservarlo mentre attende solitario di tuffarsi in acqua, una volta individuata una preda. A seconda delle zone in cui vive e della disponibilità di cibo, si nutre di pesci, crostacei, insetti acquatici e terrestri e anfibi. È in grado di ingoiare pesci anche molto grossi rispetto alle sue dimensioni modeste. Nel periodo riproduttivo, il Martin pescatore scava un nido nel terreno, sull’argine dei corsi d’acqua. Qui vengono deposte le uova, solitamente in due covate tra la primavera e l’estate. Questa specie raggiunge una lunghezza tra i 17 e i 25 cm.

Rondine | Hirundo rustica

Specie famosissima e popolare, non sempre la rondine viene riconosciuta al primo colpo. Molti infatti la confondono con rondoni e balestrucci, dimenticando le sue caratteristiche speciali. La Rondine ha infatti una coda biforcuta lunga e sottile, il dorso di un blu molto vicino al nero, il ventre chiaro, le ali affusolate e aguzze e la gola rossiccia. Si nutre di mosche e zanzare in grandissime quantità, pertanto è tradizionalmente legata alla presenza di stalle o altri animali domestici. Come tutti sanno, la Rondine è un migratore che copre lunghissime distanze. I piccoli vengono allevati in nidi fatti di fango ed erba, spesso vicino alle abitazioni umane. Le coppie di tendono a riunirsi ogni anno e spesso ritornano per più volte allo stesso nido, se è rimasto integro dopo l’inverno. Questi uccelli hanno una lunghezza di circa 18 cm.

Allocco | Strix aluco

L’Allocco è un rapace notturno dai grandi occhi scuri. Il piumaggio marrone o fulvo, con striature color panna, lo rende quasi invisibile tra i rami degli alberi. Il suo canto insistente e lamentoso ha fatto nascere leggende in tutta Europa ed è stato considerato per secoli un cattivo presagio. Con i suoi artigli adunchi, l’Allocco cattura principalmente piccoli mammiferi come topi e scoiattoli, ma caccia anche uccelli, anfibi, passeriformi, scarafaggi e grossi bruchi. Nidifica a partire da febbraio in cavità naturali, nidi abbandonati da altri uccelli, ruderi e spazi vuoti sotto i tetti, anche in città. I genitori rimangono in coppia per tutta la vita e difendono il territorio e i pulcini dagli intrusi . L’Allocco è diffuso quasi in tutta italia e ha una lunghezza di circa 38 cm.

Taccola | Corvus monedula

La Taccola è uno dei corvidi più piccoli. Il suo piumaggio è scuro, con la zona intorno agli occhi che vira al grigio. È socievole e costituisce gruppi numerosi, spesso costituiti anche da corvi e storni. È facile incontrarla in città e nei parchi urbani. Come molti corvidi, ha una dieta varia e un comportamento opportunista. Può scegliere tra semi, granaglie, insetti come cicale e maggiolini, piccoli di altre specie come piccioni o allodole, lumache, topolini e persino pipistrelli. In più, si nutre sulle carcasse, rovista tra i rifiuti e talvolta si posa su animali come asini o cavalli per mangiare i parassiti. La Taccola ha a suo modo un animo gentile: spartisce sempre il pasto con i membri del gruppo e pare che doni intenzionalmente i propri cibi preferiti durante il corteggiamento. Le Taccole nidificano su pareti rocciose o nelle cavità dei muri e sono presenti in tutta Italia. Hanno una lunghezza compresa tra i 34 e i 40 cm.

Verdone | Chloris chloris

Il Verdone è un uccello piccolo ma robusto, con un piumaggio verde oliva e giallastro utile a mimetizzarsi tra le foglie. Ha un becco massiccio di colore chiaro. Il suo nome scientifico, chloris, si ricollega alla ninfa Clori, simbolo della primavera. Il Verdone è socievole e vive in piccoli gruppi, in cui spesso si riuniscono anche cardellini. Ama le siepi, i parchi, i giardini e i frutteti e a causa della sua adattabilità non è difficile incontrarlo nelle nostre città. Si nutre di semi, cereali, germogli, boccioli, frutti e bacche, ma anche, saltuariamente, di piccoli insetti e larve. La maggior parte dei Verdoni è stanziale, ma alcuni scelgono di migrare durante i mesi più freddi. Le uova azzurre del verdone si schiudono tra la primavera e l’estate. L’adulto ha una lunghezza di circa 15 cm.

Gheppio | Falco tinnunculus

Il Gheppio è un piccolo rapace, dal volo caratteristico volo oscillante. Il suo piumaggio è bruno-rossiccio, con macchie scure sul dorso e, nei maschi, capo grigiastro. Si tratta di una specie molto adattabile, che predilige i luoghi con una vegetazione piuttosto bassa, in cui può cacciare e riposare facilmente. Si nutre di piccoli mammiferi, passeri, allodole, insetti come farfalle e falene, lucertole e serpenti. Questo uccello sbatte le ali più di frequente rispetto agli altri rapaci e capita spesso di osservarlo mentre compie il suo volo “a Spirito Santo”, tenendo la coda aperta a ventaglio e sfruttando il vento per rimanere quasi completamente fermo e osservare il terreno. Il gheppio non costruisce il proprio nido, ma sfrutta nidi abbandonati di corvi o gazze, oppure trova rifugio nelle cavità degli alberi, sulle pareti rocciose o sotto i cornicioni delle case. La corporatura del Gheppio può variare, l’apertura alare della sottospecie presente in Europa arriva ai 78 cm.

Airone cenerino | Ardea cinerea

L’Airone cenerino è una presenza costante nel Nord Italia, tanto che è possibile avvistarlo anche agli margini delle autostrade. È grande e maestoso, caratterizzato dal piumaggio grigio e da un becco giallo molto robusto, con cui riesce a trafiggere i pesci, le bisce d’acqua, i piccoli mammiferi e gli anfibi di cui si nutre. Il suo habitat ideale è costituito dalle zone umide di pianura, dove può cacciare facilmente muovendosi nell’acqua bassa. È possibile osservarlo mentre cerca le sue prede, muovendosi lentamente e addirittura rimanendo immobile per molti minuti. Come tutti gli aironi, quando vola ripiega il collo a formare una sorta di “s”. In Italia, l’airone cenerino è perlopiù sedentario e nidificante. Ha una statura tra i 90 e i 98 cm e un’apertura alare di circa 1,70 metri. 

Averla piccola | Lanius collurio

L’Averla piccola è un uccellino dal dorso color mattone e il petto color crema. Nel maschio, il capo vira verso il grigio. Indossa una mascherina scura, che si presenta nera e più allungata nel maschio. Come tutte le averle, l’Averla piccola può adottare  una tecnica di caccia particolare: dopo aver catturato insetti, invertebrati, lucertole, rane e altre piccole prede, le infilza sui rovi o sul filo spinato, spesso per poter tornare a nutrirsi con calma in seguito. È possibile osservarla mentre scruta prati e campi da un luogo rialzato, come una staccionata o un ramo. Questa specie è migratrice e nidifica in quasi tutta Italia. L’Averla piccola forma coppie fisse, che anno dopo anno tendono a ricostituirsi. I piccoli nascono tra la primavera e l’estate. L’adulto ha una lunghezza di circa 18 cm.

Lodolaio | Falco subbuteo

Il Lodolaio è un piccolo falco dalle ali lunghe e strette. Il maschio, a causa del suo particolare piumaggio, sembra indossare dei calzoni rossi. Dotato di una forza notevole, cattura le sue prede in volo con grande agilità e grazia. Si nutre principalmente di grossi insetti come coleotteri e libellule e di volatili come Rondini, Allodole e Balestrucci. Ama i luoghi in cui macchie di alberi si alternano a pianure aperte. Come altri falchi, il Lodolaio sceglie spesso di nidificare in nidi abbandonati da altre specie. Qui, le coppie crescono insieme i loro piccoli, tenendoli con sé finché non diventano autonomi nella caccia. In Italia il Lodolaio è un migratore nidificante, diffuso soprattutto al Nord. Presenta una lunghezza massima di 34 cm, raggiunta solitamente dalle femmine.

Canapino | Hippolais polyglotta

Per riconoscere il Canapino ci si può affidare alle sue tipiche sfumature, che vanno dal giallo verdastro al grigio, e alle piume spesso arruffate che gli coprono il capo. Questo passeriforme dal canto piacevole è diffuso in tutta Italia escluse le grandi Isole e non è difficile incontrarlo anche in città, nelle zone agricole e nei parchi urbani. Anche se può spingersi fino ai 1000 metri di altitudine, preferisce le fasce collinari e le pianure. Tende a mimetizzarsi con la vegetazione, ma è possibile notarlo quando si staglia sulle foglie più scure. Nidifica sugli alberi e sui cespugli in primavera inoltrata. L’adulto ha una lunghezza di circa 13 cm.

Luì piccolo | Phylloscopus collybita

Passeriforme dall’aspetto simpatico e dal corpo tondeggiante, il Luì piccolo ha un piumaggio giallo-olivastro e zampe scure. Si nutre di insetti, ragni, larve e crisalidi ed è possibile incontrarlo in molti ambienti differenti. L’importante, per il Luì piccolo, è che il territorio prescelto presenti un buon numero di alberi e un vario sottobosco. Un habitat particolarmente congeniale a questa specie è la faggeta. Nonostante la sua adattabilità, è piuttosto difficile da fotografare e identificare, soprattutto perché si tratta di una specie schiva e simile ad altre. Il principale carattere distintivo è il suo canto, che ricorda il suono “chiffchaff”, che è anche il suo nome onomatopeico in lingua inglese. Il nostro Paese ospita il Luì piccolo sia nella fase di riproduzione sia in quella di svernamento. Raggiunge una lunghezza di circa 11 cm.

Gufo comune | Asio otus

Specie fortemente presente insieme ad altri rapaci nell’immaginario e nelle leggende di tutta Europa, il Gufo comune è un uccello notturno di medie dimensioni. Ha grandi occhi giallo-arancioni e un piumaggio scuro, piuttosto mimetico. Sono tipici i ciuffi di piume che presenta sulle orecchie. È in grado di muovere il capo di 270°, per osservare tutto ciò che accade intorno a lui. Il suo ambiente ideale prevede macchie boschive alternate a praterie o campi coltivati, ma capita anche di incontrarlo anche ai margini delle città, dove rimane appollaiato su cartelli stradali o muretti in attesa delle prede. Si nutre di toporagni, talpe, topi, scoiattoli, insetti e uccelli. Caccia solamente la notte e durante l’inverno si riunisce spesso in gruppi, utilizzando alcuni alberi come posatoi collettivi, anche in ambiente urbano. Il Gufo comune si riproduce in primavera. Gli adulti presentano una lunghezza di 35-40 cm e un’apertura alare fino ai 100 cm.

Fringuello | Fringilla coelebs

Il Fringuello è forse il più comune uccello europeo. È infatti in grado di adattarsi a molti ambienti differenti: lo troviamo in boschi, campagne e periferie cittadine. Il maschio è molto colorato: nella sua livrea si mescolano verde, azzurro, rosa e nero. Durante il periodo della riproduzione tende a difendere il proprio territorio, ma per il resto dell’anno ha un comportamento molto socievole, tanto da muoversi in gruppi misti insieme a verdoni, lucherini e altri uccelli di taglia simile. Si nutre perlopiù di semi e frutti, ma in primavera integra la dieta con piccoli invertebrati. Costruisce nidi ben nascosti su alberi e cespugli, utilizzando muschio e licheni. Il Fringuello in Italia è perlopiù sedentario. Gli adulti hanno una lunghezza compresa tra i 14 e i 18 cm.

Cuculo | Cuculus canorus

Specie curiosa sotto molti aspetti, il cuculo ha un piumaggio scuro con strisce biancastre, che tende all’azzurro nella parte superiore. Il nome deriva dal suo canto, un “cucù” ripetuto. Il Cuculo predilige i boschi luminosi ma si adatta a una grande varietà di ecosistemi e si nutre di insetti, vermi, molluschi. È famoso per una sua abitudine poco simpatica: questo uccello infatti si comporta come un “parassita”, occupando con le proprie uova i nidi altrui. Le coppie di malcapitati – solitamente capinere, cannaiole, ballerine o averle – nutrono così il piccolo di cuculo senza rendersene conto. Gli intrusi poi, per istinto, gettano le altre uova o gli altri pulcini giù dal nido, eliminando la prole specie parassitata. In Italia il Cuculo è presente fino ad oltre i 2000 metri. Raggiunge una lunghezza compresa trai 30 e i 35 cm.

Civetta – Athene noctua

Specie dal grande valore simbolico, la Civetta è un rapace dalle forme tozze e dal capo appiattito, con grandi occhi gialli e un piumaggio grigio bruno con chiazze color panna. È possibile incontrarla in zone agricole, filari di vecchi alberi, fondovalle, quartieri industriali, parchi cittadini e anche in pieno centro storico. Dal comportamento tipicamente notturno, la civetta può essera attiva anche al crepuscolo e alla mattina presto. Si nutre di piccoli vertebrati e invertebrati. Come altre specie simili, è in grado di inghiottire le prede intere, ma deve poi rigurgitare sotto forma di bolo le ossa e le piume. È una specie stanziale, diffusa in tutta Italia, che preferisce non spingersi oltre i 1000 metri. Nidifica tra marzo e giugno, deponendo le uova nei cavi degli alberi, in ruderi isolati e anche nelle tane abbandonate dai mammiferi. Le dimensioni variano a seconda della sottospecie ma si aggirano sui 20 cm.

Usignolo | Luscinia megarhynchos

Famoso per il suo canto, l’Usignolo è un uccellino con toni che vanno dal marrone al grigio fino al ruggine della coda. Le strofe delle sue canzoni variano a seconda della regione di provenienza, come se questi uccelli imparassero un particolare dialetto. È possibile ascoltare gli usignoli in ambienti differenti e anche in zone urbanizzate, ma sono particolarmente frequenti ai margini dei boschi. L’Usignolo si nutre di insetti, vermi, larva e invertebrati che cattura nel terreno, anche se in autunno si concentra sulle bacche che può trovare senza sforzo in rovi e cespugli. In Italia è facile incontrarlo durante la stagione estiva, ma si sposta in altre zone più calde per svernare. L’Usignolo adulto ha una lunghezza di 16 cm.

Codirosso comune | Phoenicurus phoenicurus

Il Codirosso comune è una specie schiva, che preferisce muoversi in ambienti semi-aperti, come i campi circondati da siepi o i margini delle foreste. Nonostante il carattere timido e solitario, si adatta molto bene all’ambiente urbano, anche in pieno centro, e non di rado frequenta giardini e orti. Il Codirosso comune è caratterizzato dalla sua coda color ruggine, che anche quando l’uccellino si posa rimane in movimento. Si nutre di insetti, vermi e lumache e per individuare meglio le sue prede si posiziona su pali e tetti. In Italia nidifica nel mese di maggio, preparando il nido con erbe secche e frammenti di muschio nelle cavità degli alberi o, in zone urbanizzate, nelle crepe dei muri. Questa specie presenta una lunghezza di 14 cm.

Sparviere | Accipiter nisus 

Lo Sparviere è un piccolo rapace dal corpo slanciato. Il piumaggio è grigio scuro sul dorso, mentre sul petto è chiaro, con linee ondulate. La femmina è leggermente più grande del maschio. È in grado di muoversi con grande agilità e astuzia tra i rami degli alberi, volando anche vicinissimo al suolo e cambiando direzione in maniera così rapida da non lasciare via di fuga alle sue prede. Si nutre di uccelli e di piccoli mammiferi, che aspetta pazientemente rimanendo fermo nel folto del bosco. Una volta catturato il pasto, si ritira in una zona nascosta per mangiarlo. Quando è il momento della cova sceglie sempre luoghi isolati e riparati, spesso prendendo in prestito nidi abbandonati da altre specie o ritornando a nidi utilizzati in passato, visto che le coppie tendono a rimanere unite. In Italia, è una specie sedentaria diffusa dalle Alpi fino alle Isole, ma anche migratrice. Lo Sparviere adulto misura tra i 30 e i 40 cm.

Capinera | Sylvia atricapilla

La Capinera è un piccolo uccellino dai toni marroni e grigiastri. Il maschio presenta una caratteristica calotta nera sul capo. Prudente e veloce, popola una grande varietà di ambienti, dai frutteti alle aree verdi urbane. È possibile incontrarla mentre si sposta tra i cespugli con aria circospetta, cercando sempre di tornare a nascondersi tra le foglie nel minor tempo possibile. Quando accudisce i suoi piccoli diventa però più coraggiosa e difende il territorio dagli intrusi. Il suo canto assomiglia a un continuo e piacevole chiacchiericcio. La Capinera si nutre principalmente di piccoli insetti e bacche e si riproduce in maggio e giugno. È diffusa ovunque in Italia. Gli adulti raggiungono una lunghezza di 14 cm.