Nel corso del 2021, nell’ambito dell’indagine sociale avviata per il monitoraggio delle attività di progetto abbiamo lanciato un questionario intitolato “Giambellino ha il pollice verde? Indagine sulla relazione del quartiere con la natura.”
Ad una prima analisi dei dati, possiamo rispondere affermativamente alla domanda che dà il titolo al nostro questionario. Sì, le persone che hanno partecipato al questionario ci dicono che Giambellino ha il pollice verde, anche se dalle risposte delle persone emergono anche alcune preoccupazioni e criticità.
Il questionario è stato disponibile online per circa due mesi e hanno risposto 167 persone. Le risposte raccolte ci offrono diversi spunti su quale sia il rapporto di alcuni abitanti del quartiere con le aree verdi e quanto queste siano importanti nella loro vita quotidiana.
La fruizione delle aree verdi: tempi, attività e criteri di scelta.
La maggior parte delle persone che hanno risposto al questionario frequenta con regolarità le aree verdi della città: il 33% dei rispondenti ha detto di recarsi in un’area verde tutti i giorni, anche più volte al giorno, mentre il 42% delle persone ci va almeno una volta alla settimana. Solo l’1% ha risposto di non andare mai in un’area verde.

Per quanto riguarda il tempo trascorso nel verde, solamente l’1% dei rispondenti trascorre nelle aree verdi l’intera giornata, mentre il 27% ha detto di frequentarle giusto il tempo di fare due passi. Per il 41% delle persone il tempo trascorso in questi spazi dipende dalla situazione. I dati sul tempo trascorso nelle aree verdi mostrano dunque una maggiore variabilità rispetto a quelli relativi alla loro frequenza e ci dicono che le persone cercano di frequentare questi spazi, ma che gli impegni della vita quotidiana influiscono sul tempo che si ha a disposizione per farlo.

Le motivazioni per cui le persone scelgono di passare del tempo nelle aree verdi e le attività che svolgono in esse sono eterogenee e tra quelle proposte nel questionario non ce n’è una preponderante, anche se si possono osservare alcune tendenze.
In particolare, il 23% dei rispondenti ha affermato di frequentare le aree verdi per rilassarsi, mentre il 21% ha detto di farlo per stare nella natura. Il 13% ha risposto che stare al fresco è uno dei motivi per cui frequenta le aree verdi e altrettante persone ci vanno per incontrare qualcun altro. L’11% delle persone ha detto di frequentare le aree verdi per praticare sport. Le altre opzioni presenti nel questionario hanno percentuali minori: far giocare i bambini (9%) portare a passeggio il cane (4%) attività culturali (4%). È interessante osservare che da queste risposte si evince che una parte significativa delle persone frequentano le aree verdi alla ricerca di benessere e di un miglioramento della qualità della vita.

Le persone scelgono di passare una parte del proprio tempo nelle aree verdi per alcune ragioni, ma quando si tratta di selezionare concretamente un’area in cui andare entrano in gioco criteri di scelta che sono legati a molti aspetti della vita quotidiana, che non riguardano solamente ciò che si cerca in un’area verde, ma anche gli spostamenti, il lavoro, i ritmi di vita.
Nel nostro questionario, abbiamo chiesto alle persone quali fossero i criteri con cui scelgono le aree verdi da frequentare. Gli aspetti che più influiscono sulla scelta di un’area verde sono la vicinanza alla casa o al lavoro e la pulizia dell’area, entrambe al 19% delle preferenze. In seguito troviamo la percezione di sicurezza (15%), la qualità estetica (13%), gli aspetti naturalistici (12%), le zone d’ombra (11%), le attrezzature (8%), la presenza di aree cani (2%).
Possiamo dunque osservare che sebbene le persone passino il loro tempo nelle aree verdi principalmente per rilassarsi e stare nella natura, gli aspetti naturalistici, quelli estetici e le zone di ombra non rientrano tra i criteri principali per la scelta concreta di un’area, mentre la prossimità, la percezione di sicurezza e la pulizia costituiscono fattori importanti nella scelta. Questi dati suggeriscono l’importanza di offrire spazi verdi che permettano alle persone di trovare vicino alla propria abitazione o alla propria sede di lavoro luoghi nei quali sentirsi vicino alla natura e rilassarsi.

Poiché il questionario è stato somministrato nel 2021, a circa un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19, abbiamo voluto chiedere alle persone se questa situazione avesse in qualche modo influito sul loro rapporto con le aree verdi.
Il 45% delle persone ha risposto che, a seguito dell’emergenza, considera le aree verdi una parte importante del suo quartiere più di quanto facesse prima. Per il 10% dei rispondenti le aree verdi costituiscono un luogo in cui rilassarsi più di quanto facessero prima dell’emergenza e per il 7% le aree verdi rappresentano luoghi liberi in cui incontrare persone più di quanto lo rappresentassero prima. Solo il 38% dei rispondenti ha affermato che il proprio rapporto con le aree verdi non è cambiato. Il periodo di confinamento e le restrizioni più o meno intense vissute negli ultimi anni, hanno dunque avuto un effetto sul rapporto delle persone con il verde, viste maggiormente come un luogo importante nella vita quotidiana delle persone.

Percezioni e frequentazione delle aree verdi nel quartiere Giambellino Lorenteggio.
In vista della creazione del nuovo parco di Giambellino 129, ai partecipanti al questionario sono state rivolte alcune domande specifiche riguardo le aree verdi del quartiere Giambellino Lorenteggio, per capire se queste rientrano tra quelle che scelgono di frequentare e quali sono le percezioni degli abitanti rispetto a queste aree.
Considerando la frequenza delle aree verdi in generale, troviamo che il 40% dei rispondenti frequenta un’area verde del quartiere la maggior parte delle volte, mentre il 10% dice di andarci sempre. Questi dati sono coerenti con quelli che riguardano i criteri di scelta delle aree, nei quali la vicinanza alla casa o al lavoro sono un fattore importante. Il 23% delle persone ha risposto di frequentare un’area del quartiere la metà delle volte, mentre il 26% ha detto di non andarci quasi mai e l’1% di non frequentarle mai.

Anche se possiamo osservare che il 50% di chi ha risposto frequenta le aree verdi del quartiere la maggior parte delle volte o sempre, la soddisfazione generale rispetto a questi spazi è molto bassa.
Il 52% ha risposo ti non essere soddisfatto delle aree verdi del quartiere Giambellino Lorenteggio e il 5% ha risposto di essere molto insoddisfatto. Solo il 27% ha detto di essere soddisfatto e il 2% di essere molto soddisfatto. Il 14% ha risposto di non conoscerle o di provare sentimenti neutri.

Per comprendere meglio le ragioni dell’insoddisfazione delle persone rispetto alle aree verdi del quartiere, è necessario analizzare più in dettaglio alcuni elementi specifici di queste aree. Nel nostro questionario, ci siamo focalizzati sui seguenti aspetti: pulizia, sicurezza, attrezzature, aspetti naturalistici, estetica, accessibilità, quantità.
I risultati del questionario mostrano che la pulizia è l’aspetto su cui i rispondenti al questionario sono meno soddisfatti (46,1% si dichiara non soddisfatto e 22.2% per niente soddisfatto). Anche per quanto riguarda le attrezzature, gli aspetti estetici, quelli naturalistici e la quantità di aree la maggior parte delle persone hanno risposto di non essere soddisfatte.
Rispetto alla sicurezza, il 32% delle persone ha risposto di essere neutrale, e il 14,4% di non essere per niente soddisfatto e il 32,3% di non essere soddisfatto.
L’aspetto su cui la maggior parte dei rispondenti si è espresso in modo positivo è quello dell’accessibilità delle aree verdi, di cui il 49,7% si è detto soddisfatto.

Vediamo infine quali sono nella percezione delle persone i principali rischi che riguardano le aree verdi del quartiere Giambellino Lorenteggio.
Nel questionario abbiamo presentato diversi tipi di possibili rischi o criticità. Il 45,5% delle persone che hanno risposto pensano che nelle aree verdi del quartiere il rischio di vandalismo sia elevato, una percentuale simile (44,9%) riguarda chi considera elevato il rischio di degrado, anche lo stato di abbandono costituisce un elemento di preoccupazione per le persone che hanno risposto: il 41,3% pensa che questo sia un rischio elevato per le aree verdi del quartiere.
Il rischio di farsi male non rappresenta una preoccupazione significativa per chi ha risposto: il 37,7% pensa che questo rischio sia uguale a quello che si corre in altri luoghi.
Per quanto riguarda invece la criminalità, si registra una certa preoccupazione: il 27,5% pensa che il rischio sia elevato e il 22,2% pensa che sia poco elevato.

Possiamo dunque osservare che le preoccupazioni delle persone riguardano soprattutto la sicurezza, l’abbandono e il degrado delle aree. Aspetti, questi, emersi anche durante gli incontri di co-progettazione del parco di Giambellino 129, durante i quali la co-gestione di alcune aree del parco e il coinvolgimento degli abitanti in attività sociali e di educazione ambientale da svolgersi al suo interno sono state considerate importanti opportunità per offrire una risposta concreta a queste problematiche. Allo stesso tempo, prevedere una co-gestione di alcune aree del parco di Giambellino 129 risponde concretamente al bisogno delle persone del quartiere di trascorrere del tempo a contatto con la natura ed esercitare il proprio pollice verde nella cura condivisa del verde.
Relazione delle persone con la natura e percezione della biodiversità urbana.
Avendo cominciato col presentare quello che gli abitanti di Giambellino ci hanno raccontato sul loro modo di fruire le aree verdi ci concentriamo ora sulle domande del questionario che riguardano il rapporto dei cittadini con la natura e le loro percezioni sulla biodiversità urbana, intesa come la diversità di specie animali e vegetali presenti in città.
Nel questionario abbiamo indagato il contributo delle aree verdi urbane alla relazione dei cittadini con la natura e se questo tipo di spazi siano percepiti come luoghi nei quali la natura possa essere non solo apprezzata, ma anche conservata e conosciuta meglio.
Nel chiedere ai partecipanti quali fossero secondo loro gli effetti positivi delle aree verdi urbane, li abbiamo invitati ad esprimersi anche sugli effetti legati al rapporto dei cittadini con la natura e la presenza di piante e animali di specie diverse.

Su un campione di 167 persone, la maggior parte (oltre l’80%) si è dichiarata fortemente d’accordo o d’accordo con l’affermazione che le aree verdi urbane abbiano un effetto positivo sui due aspetti citati sopra. In particolare, più del 50% dei partecipanti al questionario si è detto fortemente d’accordo con l’affermazione che le aree verdi urbane favoriscano il rapporto dei cittadini con la natura, riconoscendo queste aree non solo come spazi per il benessere e la socialità, ma anche come luoghi che avvicinano le persone alla natura.
Va sottolineato che il questionario non entra nel merito di cosa i rispondenti considerino “natura”, ma si limita ad indagare una percezione basata sull’uso comune di questa parola. Per coloro che non hanno esperienza ed abitudine di ambienti naturali e selvatici, ad esempio, qualsiasi spazio inverdito può essere considerato natura, mentre per altri, parchi urbani con scarsa vegetazione e orientati alla fruizione rappresentano luoghi troppo antropizzati per essere considerati luoghi naturali. Comunque, in generale, le risposte raccolte ci dicono che la presenza di aree verdi in città è considerato un fattore che può influenzare positivamente il rapporto delle persone con la natura.
Allo stesso modo, si può rilevare una certa consapevolezza da parte dei rispondenti sul ruolo che gli spazi verdi rivestono nel garantire la presenza di piante e fauna selvatica in città. Va tuttavia ricordato che per rafforzare la biodiversità non è sufficiente preservare spazi verdi, misurati solamente in termini di numero o di superficie delle aree, ma diventano fondamentali anche altre caratteristiche di queste aree: quali specie vegetali sono presenti, la diversità degli ambienti (prati, elementi acquatici, aree alberate e arbustive) e non da ultimo le modalità di gestione con cui vengono manutenute (riduzione dei tagli dell’erba, riduzione di pesticidi e insetticidi, contenimento delle attività umane). In questo senso, non tutte le aree verdi della città risultano ambiti idonei ad ospitare biodiversità e dipende molto da come vengono progettate e gestite.
Per questo motivo, indagare ed ascoltare il bisogno di natura delle persone è importante per comprendere se esiste un interesse da parte dei cittadini a fruire aree verdi con una vocazione naturalistica e per poterle poi progettare in modo efficace.
Alcune domande del questionario miravano quindi ad approfondire alcuni aspetti relativi alle percezioni delle persone rispetto alle aree verdi maggiormente naturali.
Come evidenziato nella prima parte di questa analisi, le aree verdi in generale sono vissute dalle persone come luoghi in cui rilassarsi, incontrare altre persone e stare a contatto con la natura, ma che sentimenti possono suscitare, in particolare, aree verdi ricche di biodiversità urbana?
Il sentimento maggiormente associato a questo tipo di spazi è il piacere (64%) seguito dalla curiosità (23%), dall’orgoglio (8%) e dal timore (2%). Un altro 2% ha risposto che non sarebbe interessato.

Abbiamo inoltre chiesto ai partecipanti se, secondo loro, le persone in generale apprezzano aree ricche di biodiversità, se pensano che queste siano utili alla conservazione (cioè alla tutela) della natura e se ritengono importante che i cittadini siano informati sulla biodiversità urbana. Infine, si chiedeva se ritenessero che le aree verdi urbani siano luoghi adatti a svolgere attività di educazione ambientale.

Il grafico sopra suggerisce che la maggioranza delle persone (55,1%) condivide l’idea che il pubblico apprezzi le aree verdi maggiormente naturali (caratterizzate ad esempio dalla presenza di prati alti, aree arbustive, ecc.) e possiamo osservare anche una buona consapevolezza dei rispondenti sull’importanza della biodiversità urbana per la conservazione della natura in generale (l’83,2% delle persone che hanno risposto si è dichiarata d’accordo con questa affermazione). Percentuali ancora maggiori di persone pensano che queste aree siano adatte a svolgere attività di educazione ambientale (94%) e che sia importante informare i cittadini sulla biodiversità urbana (91,6%).
Questi dati trovano conferma nel fatto che il 62% dei partecipanti al questionario pensa che la biodiversità urbana sia una cosa che tutti i cittadini possono apprezzare, mentre solo il 2% pensa che solo gli esperti possano farlo. Per quanto riguarda la cura della biodiversità, il 24% dei rispondenti pensa che sia una cosa che possono fare tutti i cittadini, mentre il 10% ritiene che solo gli esperti possano occuparsene.

In chiusura, nel questionario alcune domande chiedevano alle persone di esprimere il proprio grado di soddisfazione nei confronti degli aspetti naturalistici delle aree verdi del quartiere. Il 42% dei rispondenti afferma di non essere soddisfatto degli aspetti naturalistici delle aree verdi e il 13% si dice per niente soddisfatto.

Tornando alla domanda della nostra indagine, per quanto rappresentato dai dati raccolti, la nostra risposta è positiva: Giambellino ha il pollice verde e la maggior parte delle persone che hanno partecipato al questionario apprezza la biodiversità urbana e prova piacere o curiosità nell’osservarla, ritenendo tuttavia che non sempre gli spazi a disposizione nel quartiere rispondano a queste esigenze.
Il progetto CLEVER cities si propone di moltiplicare nella città e nel quartiere Giambellino soluzioni verdi che favoriscano l’osservazione e la conoscenza della natura, oltre che la socialità e la cura collettiva degli spazi. Il nuovo parco di Giambellino 129 avrà ad esempio diverse aree a vocazione naturalistica (prato selvatico, bird garden, ecc.), che avranno un duplice obiettivo: da un lato creare uno spazio adatto ad accogliere specie autoctone di uccelli e impollinatori e dall’altro, offrire ai visitatori la possibilità di osservare queste specie e di cercare un contatto diretto con la natura urbana.
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